#SostieneTeresa. Una rete Comune. Di Gabriele Di Nardo

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Quindici sedi anagrafiche e altrettanti comandi di polizia urbana, venticinque biblioteche, oltre mille edifici di edilizia popolare. E poi: scuole, asili e asili nido, centri anziani e centri di aggregazione giovanile, farmacie comunali, stazioni del metrò, e chissà cos’altro.

Centinaia di luoghi sparsi sul territorio di Milano, gestiti direttamente, o attraverso società partecipate, dal Comune. Luoghi, dove ci si reca per trovare una risposta ad un bisogno, sia esso un’esigenza sociale o semplicemente la necessità di spostarsi attraverso la città. Luoghi in cui transitano ogni giorno migliaia di persone. Punti di contatto specialististico con i cittadini, dove vengono erogati sevizi e dove la comunicazione è spesso limitata all’informazione sul servizio che viene fornito.

Ma le persone che si recano in quei luoghi, lì accomunate da aspettative simili, non sono solo utenti di un determinato servizio, sono cittadini con esigenze e bisogni diversi e più ampi. Poter trovare in quei luoghi altre informazioni che li riguardano sarebbe per loro sicuramente un vantaggio.

Mettere in rete questi luoghi e trasformarli in punti di relazione e contatto per tutta la cittadinanza dovrebbe essere uno delle azioni della prossima Giunta guidata da Beppe Sala. Punti di informazione indirizzata alla totatilità della popolazione, ma facilmente utilizzabili per raggiungere specifici segmenti di target (per età, per bisogni, per zone…). Punti di ascolto dei bisogni, delle segnalazioni, dei reclami (la vecchia e cara cassetta dei suggerimenti, magari). Punti di relazione ed incontro, laddove possibile.

Il 5 giugno si andranno ad eleggere, contemporaneamente al consiglio comunale, consiglio e vertici politici dei nuovi Municipi. Nel regolamento che ne definisce le funzioni, tra cui quelle d’informazione, relazione e comunicazione con i cittadini, è esplicitamente previsto tra i loro compiti, quello della creazione di punti informativi sul territorio. Una mission che fa dei Municipi i soggetti più adatti per lo sviluppo e la gestione di questa rete.

Evidentemente spetterà al Sindaco e alla Giunta definire criteri, linee guida, standard qualitativi, che pur nell’autonomia di ciascun Municipio, garantiscano una crescita omogenea e coerente di questa “rete Comune” che non potrà che parlare con una sola voce: quella del Comune di Milano.

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