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Il bel PD di Milano a sostegno di Beppe Sala

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Se un ignaro cittadino (diciamo uno di quelli che legge tutti i giorni fiumi di parole sui litigi nel Partito Democratico) si fosse casualmente affacciato a Open Milano ieri sera tra le 19 e le 20, sarebbe rimasto piacevolmente stupito. Circa una sessantina di cittadini (il sabato sera della finale di Champions), riuniti ad ascoltare storie positive di Milano, testimonianze di stima reciproca, di condivisione di obiettivi, di differenze che diventano stimoli, portate da amici e da compagni del PD. L’occasione era la chiusura della mia personale campagna elettorale, che abbiamo voluto chiamare non a caso “Una festa, prima di tutto!”.
Non avrei potuto desiderare di meglio. Per il calore, per la leggerezza che accompagnava una bella consistenza. Il PD a Milano è questo. Siamo probabilmente un’isola felice e ne andiamo orgogliosi. In questo mese e mezzo di campagna elettorale ho avuto il piacere di organizzare qualche evento tematico, invitando persone diverse, nell’idea che il modo migliore per accorciare distanze che forse tali non sono, sia confrontarsi sulle cose concrete e che un grande partito com’è il nostro debba e possa essere punto d’incontro e di riferimento per tutti coloro che credono in un progetto di cambiamento serio ed efficace. Non ho ricevuto nessun rifiuto. Hanno accettato tutti di partecipare, portando idee e contributi. Tanti amici del PD si sono offerti di darmi una mano, di fare cose insieme. Ieri sera erano con me a testimoniare la ricchezza, la diversità e la solidità che rappresentiamo.
Sono ottimista per quanto riguarda il risultato delle prossime amministrative. Lo sono (anche) perché a fianco di Beppe Sala ci siamo noi del PD.

Il nuovo lavoro, i nuovi lavori. Valorizzare il proprio talento nell’era digitale

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All’inizio del 2000, l’edizione americana di Wired pubblicò un articolo dedicato alle tecnologie telematiche e alla robotica e lo titolò, in modo provocatorio, “Il futuro non ha bisogno di noi”. Eppure, oggi, Mercedes sta sostituendo in catena di montaggio parte delle proprie macchine con operai altamente specializzati.

Nell’era digitale, occorre restare al passo con le competenze richieste dalle aziende e fare di se stessi un brand che valorizzi il proprio talento e incontri i bisogni del mercato.

Cosa possiamo fare noi? Cosa può fare la politica in una città chiave per le sfide del futuro come Milano?
Per condividere domande e spunti di riflessione, Futuredem ha organizzato il 24 maggio, a partire dalle 20 al “Bixio Cafè” (via Nino Bixio 13) un incontro con:

Donatella Sciuto, Prorettore del Politecnico di Milano
Andrea Boscaro, fondatore di The Vortex
Lucilla Mazzucchelli, psicologa consulente HR
Flaviano Tarducci, Business Development Manager di Marioway

Introduce Teresa Cardona, candidata al Consiglio Comunale

#SostieneTeresa. Una rete Comune. Di Gabriele Di Nardo

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Quindici sedi anagrafiche e altrettanti comandi di polizia urbana, venticinque biblioteche, oltre mille edifici di edilizia popolare. E poi: scuole, asili e asili nido, centri anziani e centri di aggregazione giovanile, farmacie comunali, stazioni del metrò, e chissà cos’altro.

Centinaia di luoghi sparsi sul territorio di Milano, gestiti direttamente, o attraverso società partecipate, dal Comune. Luoghi, dove ci si reca per trovare una risposta ad un bisogno, sia esso un’esigenza sociale o semplicemente la necessità di spostarsi attraverso la città. Luoghi in cui transitano ogni giorno migliaia di persone. Punti di contatto specialististico con i cittadini, dove vengono erogati sevizi e dove la comunicazione è spesso limitata all’informazione sul servizio che viene fornito.

Ma le persone che si recano in quei luoghi, lì accomunate da aspettative simili, non sono solo utenti di un determinato servizio, sono cittadini con esigenze e bisogni diversi e più ampi. Poter trovare in quei luoghi altre informazioni che li riguardano sarebbe per loro sicuramente un vantaggio.

Mettere in rete questi luoghi e trasformarli in punti di relazione e contatto per tutta la cittadinanza dovrebbe essere uno delle azioni della prossima Giunta guidata da Beppe Sala. Punti di informazione indirizzata alla totatilità della popolazione, ma facilmente utilizzabili per raggiungere specifici segmenti di target (per età, per bisogni, per zone…). Punti di ascolto dei bisogni, delle segnalazioni, dei reclami (la vecchia e cara cassetta dei suggerimenti, magari). Punti di relazione ed incontro, laddove possibile.

Il 5 giugno si andranno ad eleggere, contemporaneamente al consiglio comunale, consiglio e vertici politici dei nuovi Municipi. Nel regolamento che ne definisce le funzioni, tra cui quelle d’informazione, relazione e comunicazione con i cittadini, è esplicitamente previsto tra i loro compiti, quello della creazione di punti informativi sul territorio. Una mission che fa dei Municipi i soggetti più adatti per lo sviluppo e la gestione di questa rete.

Evidentemente spetterà al Sindaco e alla Giunta definire criteri, linee guida, standard qualitativi, che pur nell’autonomia di ciascun Municipio, garantiscano una crescita omogenea e coerente di questa “rete Comune” che non potrà che parlare con una sola voce: quella del Comune di Milano.

#SostieneTeresa. Elogio del cantiere. Di Luca Villani

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Il paradosso dei cantieri. In genere sono visti come un fastidio, quando non come una vessazione gratuita, come se l’amministrazione si divertisse a fare impazzire il traffico chiudendo un paio di vie a sorpresa. Eppure. Eppure la ragione ci suggerirebbe che se c’è un cantiere si sta costruendo (o aggiustando) qualcosa. Un cantiere urbano dovrebbe essere visto allora quasi come una gravidanza: magari un po’ fastidiosa al momento di fare le scale a piedi, ma con un esito finale positivo.

Se pensato bene e gestito con onestà, il cantiere è un’occasione collettiva non solo di restyling estetico e funzionale, ma anche di conoscenza della città e di orgoglio civico. Penso al piazzale del Cimitero Monumentale, dove non solo è arrivata la Metro 5, ma che da parcheggio malfrequentato, per non dire di peggio, è diventato un piccolo parco, con nuovi alberi e pista ciclabile, che valorizza un monumento di grande bellezza che – guarda caso – i milanesi stanno riscoprendo.

I nemici dei cantieri (che spesso sono automobilisti che si lamentano del traffico che essi stessi generano!) qualche ragione tuttavia ce l’hanno. La storia semi-recente di Milano è costellata di episodi perversi: cantieri improvvidi, a volte anche inutili, durati troppo a lungo, che hanno danneggiato gravemente l’economia delle vie e piazze coinvolte. Molti di questi sono stati meritoriamente chiusi dall’amministrazione Pisapia.

Ma soprattutto sono stati comunicati male, o non comunicati affatto. Eppure basterebbe fare come i bravi coinquilini che, un paio di giorni prima, attaccano un foglietto in ascensore: “Gentili coinquilini, sabato sera ci sarà la festa di compleanno di …… Ci scusiamo pertanto se ci sarà un po’ di confusione, se volete passare siete i benvenuti”. In genere, la potenziale irritazione si trasforma in benevolenza. Qualcuno, addirittura, porta un tiramisù.

E allora? E allora vorrei suggerire (a Teresa, e per il suo tramite al nostro prossimo sindaco) di “usare” i cantieri. Dei farne dei “media”, scrivere sulle loro pareti, raccontare che cosa c’era e che cosa ci sarà. E poi magari aggregare tutte le informazioni in una App che ci racconti in tempo reale come sta cambiando la nostra città – meglio: il nostro quartiere – e perché.

Il cantiere è una grande occasione. E milioni di “umarells” (come a Bologna chiamano gli anziani che tengono d’occhio i lavori stradali) non possono sbagliarsi. O sto diventando un po’ “umarell” anch’io?

Luca Villani

#SostieneTeresa. Comunicazione e informazione ai cittadini

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Uno dei (tre) punti del mio programma riguarda un tema che conosco particolarmente bene perché è parte della mia professione: la comunicazione e l’informazione ai cittadini da parte dell’Amministrazione pubblica.

Sono convinta che sia necessario riuscire a raccontare non solo i grandi progetti (a titolo di esempio il bike sharing e il car sharing) ma anche i piccoli dettagli; sempre a titolo di esempio, raccontare ai cittadini che la messa in sicurezza degli incroci pericolosi è strettamente legata alla quantità di risorse a disposizione, non a una scelta politica (mediamente in un anno si può intervenire su una decina di incroci, non di più).

E’ altrettanto importante fornire le giuste informazioni, anche quelle apparentemente minute. Un esempio: ci sono in città numerosi cantieri di ristrutturazione di edifici che sono fermi, lasciati incompiuti. Spesso questi cantieri rappresentano un problema di sicurezza per i diversi quartieri. Raramente i cittadini che vivono direttamente il problema sanno che l’Amministrazione pubblica può intervenire in maniera limitata per cercare di risolvere il problema, perché gli strumenti che ha a disposizione, non consentono di agire in maniera definitiva.

Il mio impegno sarà quindi di lavorare per migliorare la comunicazione delle cose fatte, rendere conto delle scelte operate, potenziare l’informazione diffusa, perché credo che un cittadino ben informato sia un cittadino più consapevole.

 

Over_Under: un progetto concreto di sviluppo per Milano

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L’incontro e il matching professionale tra Over50 e Under30, è uno dei tre punti del programma che intendo portare avanti se il 5 giugno verrò eletta consigliera comunale. C’è in Italia un gap tra due generazioni che potrebbe e dovrebbe essere colmato: quella degli Under30 – proiettati in un futuro che grazie alle nuove tecnologie sembra essere sempre più presente – e quella degli Over50 – un enorme bacino di competenze di professionisti, manager e consulenti – che potrebbe essere a disposizione dei giovani per aiutarli a orientarsi e supportarli nel loro progetto professionale e/o di business.

Milano, che soprattutto in questo momento può ben dire di essere avanguardia in moltissimi temi deve avere un approccio pioneristico anche al tema del matching tra queste due parti di popolazione. Gli Over e gli Under devono sempre più collaborare e sempre meno vedersi reciprocamente come competitor.

Per questo Over_Under propone che il Comune di Milano si faccia promotore di un’azione di sviluppo imprenditoriale e di inclusività sociale, attraverso una piattaforma digitale che metta in contatto le competenze reciproche delle due fasce generazionali.
Accanto alla piattaforma si metteranno in campo, nei diversi quartieri della città, eventi di incontro e di matching, finalizzati alla creazione o all’implementazione d’impresa.

Di questo parleremo mercoledì 18 maggio alle 19 al circolo PD Carminelli, nel quale vivo quotidianamente la mia esperienza di militanza politica.
Spero di potervi vedere numerosi e di condividere con a voi e con gli altri relatori la mia proposta per questo tema centrale nello sviluppo della nostra città.

Rigenerazione urbana e accessibilità

Parlare di rigenerazione urbana, non vuol dire occuparsi soltanto della riqualificazione urbanistica dei luoghi, di grandi o piccoli progetti diffusi sul territorio. Vuol dire anche immaginarne l’accessibilità, nella suo significato più largo, così come è stato focalizzato nel tavolo di discussione per la costruzione del programma di Beppe Sala, coordinato da Lisa Noja.
A Lisa ho chiesto di spiegare il suo punto di vista che trovo particolarmente interessante e innovativo.

Il mio impegno per i prossimi 5 anni di governo della città sarà di riuscire a mettere al centro di ogni azione di rigenerazione urbana l’idea di accessibilità universale, così come è stata raccontata da Lisa Noja. L’attrattività di una città si misura proprio attraverso la capacità di garantire a tutte le persone di poterla vivere con le stesse opportunità.

Luoghi rigenerati

L’altro giorno ho realizzato questo (secondo) piccolo video. In un luogo per me simbolico: la Stazione Centrale. Parliamo di comunicazione e informazione, di spostamenti, di luoghi rigenerati. E di come si potrebbe fare ancora di più.

Ascolto e informazione ai cittadini

L’altro giorno sono andata a trovare nel suo negozio in via Lomellina l’amico Alfredo Bernasconi e abbiamo realizzato una breve intervista. Il suo punto di vista è interessante e non banale. Il giudizio sull’Amministrazione Pisapia è positivo. Sottolinea però la scarsa comunicazione ai cittadini di quanto è stato fatto in questi cinque anni. Condivido il punto di vista di Alfredo Bernasconi. Uno dei punti del mio programma è centrato proprio su questo tema: migliorare la qualità della comunicazione per far conoscere i grandi e i piccoli progetti realizzati e/o in corso d’opera, mettere in atto un sistema efficente e capilare di informazione per rispondere in modo puntuale alle richieste.

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